Cosa sono tutte le malattie? Hanno un minimo comune denominatore?
Il Dizionario Italiano Zingarelli 2004 definisce la malattia come stato patologico per alterazione della funzione di un organo o di tutto l'organismo.
Dallo stesso dizionario il termine sintomo è definito come ogni manifestazione che accompagna una malattia e che viene avvertita dal paziente.
Tramite l'osservazione dei sintomi il medico determina la malattia e prescrive i medicinali da prendere per la cura, allo scopo di ottenere la guarigione. Normalmente l'obiettivo che la medicina ortodossa raggiunge è la scomparsa del sintomo e considera questo come guarigione.
Ciò che viene passato per guarigione, in realtà, altro non è che la soppressione di sintomi, ossia dei segni rivelatori di un fenomeno.
Cosa ha causato il manifestarsi dei sintomi? Questo non viene preso in considerazione; il sintomo non c'è più, il paziente è soddisfatto, è “guarito”, la medicina ha “funzionato”.
Ma cosa sono tutte le malattie? Hanno un minimo comune denominatore?
Sorpredenti conclusioni
Alcuni medici americani, prevalentemente in California, liberi da legami con ditte farmaceutiche, istituti di ricerca ed enti governativi, sono arrivati a delle conclusioni sorprendenti. Dal loro pensiero, espresso chiaramente nei libri che hanno scritto sull'argomento, si può estrapolare una definizione di malattia che fa comprendere come la verità sia semplice, mentre cose complicate e difficili da comprendere devono per forza contenere falsità.
Possiamo quindi dare una definizione semplice, ma funzionale, che apre la strada a soluzioni che la medicina ortodossa non ha mai dato né potrà probabilmente mai dare (visto l’orientamento attuale) perché basata su concetti e presupposti sbagliati.
- Malattia: uno stato in cui il corpo è impegnato nell’espellere tossine attraverso qualunque organo quando i normali organi di eliminazione non riescono a svolgere il loro lavoro.
- Sintomo: manifestazione di espulsione di tossine da parte del corpo al fine di ristabilire lo stato di salute.
In questa ottica non esiste alcuna malattia che non sia una rappresentazione esteriore di una incontenibile intossicazione interna.
Qualsiasi stato di malattia prevede cattivo odore, miasmi, flatulenza, sudori maleodoranti: possibile che sia così difficile capire che l’organismo sta cercando di buttare fuori qualcosa? Un organismo sano, profuma.
A rigor di logica, la febbre non è una malattia, ma un sintomo che si presenta in molte occasioni diverse il cui elemento comune è l'infiammazione: l’organismo sta combattendo qualcosa che esso giudica un’aggressione. In effetti l'infiammazione è una reazione naturale a un'aggressione ai tessuti condotta da virus e batteri, ma anche da un trauma (per esempio una contusione o una ferita) o da preoccupazioni.
Quando sopraggiunge una febbre, provate ad andare a tre giorni prima: scoprirete, se non ci sono stati eventi fisici, che vi è stata una arrabbiatura; ciò significa che a seguito di una arrabbiatura l’organismo è rimasto intossicato da sostanze da lui stesso prodotte e ora sta cercando di liberarsi di quelle tossine; ciò accade anche in relazione al fatto che a seguito di evento traumatico, i linfociti si ritirano nel sistema linfatico scoprendo il fianco alla tossicità.
Per questo si dice, quando siamo soggetti a una arrabbiatura, che ci facciamo il sangue amaro: pensieri fuori etica, pensieri negativi, sostanze tossiche (droghe, veleni, farmaci), alimentazione sbagliata, smog ambientale (aria, acqua, campi elettromagnetici), alterano le funzioni biologiche dando luogo alla degenerazione cellulare e quindi alla morte.
Da questo punto cercheremo di comprendere come funzionano alcuni meccanismi fisiologici, di individuare le cause di inquinamento organico e di scoprire i meccanismi di intossicazione, tenendo sempre presente che una malattia nasce nella mente, si coltiva nel cuore e si manifesta nel corpo.
Con il termine tossiemia si intende la presenza nel sangue di sostanze tossiche di origine esogena o endogena. Il mesenchima è il tessuto gelatinoso che avvolge tutto il corpo e su cui si adagiano le cellule; questo tessuto rappresenta il luogo di maggior tossicità dell’organismo.
Sappiamo che il compito del sangue è quello di nutrire le cellule e di ripulirle dalle sostanze di rifiuto. Non tutti sanno invece che la linfa, di cui ne possediamo più di 10 litri, è una sostanza biancastra e lattiginosa il cui compito è di catturare dal corpo i liquidi in eccesso, prodotti di scarto, batteri e cellule morte. Nel suo lungo percorso la linfa attraversa alcune ghiandole, dette linfonodi, dove i rifiuti organici vengono finemente triturati. Alla fine del percorso la linfa giunge in prossimità del cuore, alla vena cava, dove scarica nel sangue le sostanze di rifiuto.
La linfa si muove nell’organismo per mezzo del movimento dei muscoli del corpo, specie di quelli delle gambe, non possedendo il relativo sistema una pompa apposita. Così come cuore e polmoni sono la pompa del sistema circolatorio, i piedi sono, di fatto, la pompa del sistema linfatico ed è per questo motivo che è necessario camminare almeno un’ora tutti i giorni.
Lo stato di salute di una persona dipende in gran parte da quante tossine sono accumulate nel suo organismo e in special modo nella linfa, nel sangue e nel sistema nervoso.
Quando il livello di tossicità raggiunge livelli tali che il corpo non se ne può più liberare, allora “protesterà” dando luogo alla sintomatologia: ecco quindi affiorare la malattia.
L’errore che regolarmente si commette, ad esempio quando i bimbi hanno la febbre, è quello di bloccarla per mezzo di farmaci; ebbene, questa operazione non aiuterà la Natura a proseguire nel suo lavoro di pulizia di casa. Il risultato sarà che quella malattia si ripresenterà nella stessa forma o in forma diversa.
Quando una malattia può essere associata a una breve pulizia, allora la chiameremo acuta; ma quando il livello di intossicazione è elevato e il corpo tenterà per molto tempo di liberarsene, allora la chiameremo cronica. Infatti il termine cronica proviene dal greco chronos, che significa tempo. Quindi, in quest’ultimo caso, l’organismo sta tentando di liberarsi di qualcosa e non ci riesce, specie in quanto l’alimentazione e l’ambiente riversano continuamente nell’organismo ulteriori tossine.
In definitiva possiamo considerare le “malattie” come il risultato di un avvelenamento organico dovuto principalmente sia all'alimentazione che allo stress, oltre che da altre condizioni inquinanti che vedremo.
È quindi semplice capire come sia possibile che si spendano miliardi di euro per la ricerca sulle malattie senza giungere a nulla, poiché la Scienza medica spesso lavora sugli effetti e non sulle cause. La vera causa organica delle malattie è la tossiemia e studiarne gli effetti, le classiche malattie organiche, non darà mai l’opportunità alle persone di guarire sul serio, ma forse solo di liberarsi temporaneamente dei sintomi, spesso con la conseguenza di gravi intossicazioni da farmaci.
Il processo tossico degenerativo è facile a comprendersi; l'organismo si difende dall'intossicazione mediante gli organi escretori: intestino, fegato, reni, polmoni, pelle. Quando questi sono ingolfati, una mancata eliminazione delle sostanze tossiche fa sì che queste ultime colpiscano l'organismo creando una perturbazione più o meno profonda nell'equilibrio biochimico con i relativi scompensi enzimatici.
Non è mai un problema di ambiente: accusare microbi o batteri di una malattia è un non senso. Se un terreno è forte, i germi non si potranno installare. È come un posto che se ospita immondizia, allora i topi ci faranno il nido, ma se il posto è pulito i topi andranno altrove. Questo spiega anche perché durante la guerra non tutti i soldati che frequentavano le stesse case di appuntamento incorressero in malattie veneree.
Alexis Carrel disse: “Dal buono stato di salute delle membrane respiratorie e digerenti dipendono in gran parte la resistenza dell’organismo alle malattie infettive, la sua forza, il suo equilibrio, i suoi sentimenti e persino il suo atteggiamento mentale”.
Quando un corpo è “sporco” tutto si degenera, i liquidi perdono la loro fluidità, il sangue diviene pesante, i tessuti divengono collosi e il sistema vascolare si ostruisce dando luogo a un appesantimento del sistema cardiocircolatorio.
Provate a immaginare la vita come dell’acqua che passa in una spugna pulita che rappresenta il vostro corpo. Ora cambiate pensiero e immaginate che invece dell’acqua è una colla che cerca di passare attraverso la stessa spugna: questa è la differenza tra uno stato di vitalità e uno di assenza di energia.
La tossiemia si verifica generalmente quando l'attività del colon non è regolare, oppure quando il fegato presenta qualche malattia che ne riduce l'attività, ma la prima è la causa più frequente.
Lo stress e l’uso di cibi non adatti all’alimentazione umana producono i loro primi effetti nel colon provocando una cattiva motilità dello stesso, la disbiosi (alterazione della flora batterica per riduzione dei batteri buoni e per la proliferazione eccessiva di quelli cattivi) e la disvitaminosi (cattiva produzione di vitamine); queste alterazioni fan sì che il cibo fermenti nell’intestino provocando putrefazione delle sostanze alimentari che verranno poi riversate nel sangue.
Il processo tossico è evolutivo: il materiale solido e putrefatto si stratifica sulla mucosa colica formando una sorta di “incrostazione”, di patina adesiva, che altera ulteriormente e progressivamente la funzione assorbente e detossicante del colon. La dieta occidentale, inoltre, contiene cibi che hanno la capacità di stimolare esageratamente la produzione di muco intestinale, come la carne, i latticini e la farina; le feci contenenti abbondante muco diventano difficili da espellere e si depositano contribuendo a inquinare il sangue.
Oltre all’intossicazione diretta nel sangue, dobbiamo considerare anche l’effetto che tale stallo di sostanze putrefatte nell’intestino provoca sul sistema immunitario; infatti le pareti intestinali ospitano gran parte di questo sistema.
La mucosa del colon è forse il principale sistema di difesa da sostanze tossiche, seguita dal fegato, dai reni, dal sistema linfatico, dai polmoni e dalla pelle; macrofagi, linfociti T e B liberi e raccolti in follicoli e placche, immunoglobuline, svolgono il loro compito di difesa contro la propagazione di sostanze tossiche e la loro alterazione risulta in un peggioramento dello stato di salute dell’intero organismo. Ecco perché se lo stile di vita non migliora, il livello di intossicazione aumenta di giorno in giorno: i tessuti invecchiano, le cellule muoiono, i fluidi si appesantiscono, la forza vitale si spegne e il corpo giunge alla morte.
Le forme-pensiero sono ancorate nelle sostanze tossiche presenti nel corpo ed essendo le forme-pensiero turbolenze magnetiche, disturbano la Materia Prima nella sua abilità di far penetrare nell’organismo energia vitale.
Tutto l’organismo combatte per mantenere puliti i nervi, il mezzo di contatto con il mondo e che nei sistemi filosofici rappresentano l’IO; qualsiasi azione di difesa del corpo è diretta alla protezione del tessuto nervoso. Quando i nervi sono intossicati si perviene alla incapacità di percepire il corpo e il mondo, allo spegnimento della forza vitale e quindi alla morte.